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Le misure di sicurezza detentive sono eseguite negli stabilimenti a ciò destinati.
Le donne sono assegnate a stabilimenti separati da quelli destinati agli uomini.
In ciascuno degli stabilimenti è adottato un particolare regime educativo o curativo e di lavoro, avuto riguardo alle tendenze e alle abitudini criminose della persona e, in genere, al pericolo sociale che da essa deriva.
Il lavoro è remunerato. Dalla remunerazione è prelevata una quota per il rimborso delle spese di mantenimento.
Per quanto concerne il mantenimento dei ricoverati negli ospedali psichiatrici giudiziari, si osservano le disposizioni sul rimborso delle spese di spedalità.
L’emergenza delle prigioni. Interventi su carcere, diritto e controllo, Michel Foucault, La Biblioteca Junior, 2011
Sovraffollamento carcerario e diritti dei detenuti. Le recenti riforme in materia di esecuzione della pena, F. Caprioli, L. Scomparin, Giappichelli, 2015
Manuale della esecuzione penitenziaria, a cura di P. Corso, Monduzzi editore, 2015
Il carcere. Sociologia del penitenziario, Francesca Vianello, Carocci editore, 2012
Donne e carcere. Una ricerca in Emilia Romagna, a cura di Cooperativa sociale Verso Casa, Franco Angeli editore, 2006
Clinica legale: Carcere e diritti
La Scuola di Scienze Giuridiche, Politiche ed Economico-Sociali dell’Università di Torino prevede una piattaforma di istruzione online in materia di diritto delle carceri a cura delle insegnanti Cecilia Piera Blengino e Silvia Mondino
Master II livello in Diritto Penitenziario
La Facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi Niccolò Cusano – Telematica Roma organizza il Master di II livello in Diritto Penitenziario fruibile da piattaforma accessibile 24h in modalità e-learning, sul sistema carcerario, l’esecuzione delle pene e le misure alternative.
Cassazione penale 39865/2017 le condizioni di alcune carceri rumene ledono la dignità umana
In merito al mandato di arresto europeo ad all'ordine di consegna del condannato, allo Stato della Romania, come richiesto dall'autorità giudiziaria rumena, trova applicazione la c.d. sentenza pilota della Corte EDU, che, esaminando le condizioni detentive esistenti presso una serie di istituti penitenziari rumeni, ha ribadito che il divieto imposto dall'art. 3 della Convenzione EDU consacra uno dei valori fondamentali ed inderogabili delle società democratiche, legato al rispetto della dignità umana. Detta sentenza ha pertanto accertato l'esistenza, negli istituti penitenziari specificamente considerati, di condizioni di sovraffollamento carcerario, in contrasto con i principi di cui all'art. 3 della Convenzione, non compensate da altri fattori positivi ma anzi aggravate da ulteriori carenze causate dell'assenza di luce naturale, dalla durata molto breve delle ore d'aria, dell'insalubrità dei servizi igienici talvolta privi di separazioni, dall'assenza di attività socioculturali, dell'insufficienza disponibilità d'acqua calda, dall'assenza di areazione nelle celle, dalla presenza di insetti e topi, dalla cattiva qualità dell'alimentazione e dalla vetustà dei materassi. Ne discende l'annullamento della sentenza impugnata, con rinvio ad altra sezione della Corte d'Appello al fine di individuare una struttura carceraria ove destinare il condannato e prevenire il rischio concreto che lo stesso, consegnato allo Stato richiedente, sia sottoposto a trattamento inumano o degradante.
Cassazione penale 24401/2015 competenza a decidere sulle spese di mantenimento dell’internato
Il Magistrato di sorveglianza non è competente a decidere in relazione alla istanza di remissione del debito concernente le spese di mantenimento del condannato in ospedale psichiatrico giudiziario, poiché le stesse hanno carattere di spese sanitarie e non di spese processuali. Cassazione penale sentenza n. 24401 del 9 aprile 2015.
Cassazione penale 48786/2013 il divieto di reformatio in peius ha carattere generale
Il divieto di "reformatio in peius", previsto dall'art. 597, comma terzo, cod. proc. pen., ha carattere generale e trova quindi applicazione anche nei procedimenti in cui il Tribunale di sorveglianza svolge funzioni di giudice d'appello. Cassazione penale sentenza del 28/05/2013, n. 48786.
Cassazione penale 9477/2003 non tutte le misure di sicurezza personali sono fungibili
In tema di misure di sicurezza personali, in caso di proscioglimento per infermità psichica, non può essere disposta, in luogo del ricovero in manicomio giudiziario, l'assegnazione ad una casa di cura e custodia, trattandosi di misure non fungibili, fondate su presupposti diversi. Cassazione penale sentenza del 31/01/2003, n. 9477.
Corte costituzionale 79/1974 legittimità costituzionale delle misure di sicurezza
Non è fondata la questione di legittimità costituzionale degli artt. 204, 213 c.p. e dell'art. 633 c.p.p., sollevata in riferimento agli artt. 3, 27 e 28 Cost. Le sentenze n. 167 del 1972 e n. 148 del 1973 hanno riconosciuta la legittimità costituzionale dell'applicazione delle misure di sicurezza; gli artt. 204, 213 c.p. e l'art. 633 c.p.p., sono stati impugnati nella loro stretta correlazione con l'art. 216 c.p. per cui la decisione sulla loro legittimità costituzionale è intimamente legata con la decisione sullo stesso art. 216 c.p.
Corte costituzionale 91/1968 infondatezza della questione in relazione al regime di ricovero giudiziale
L'art. 213 c.p. riguarda il regime cui sono sottoposti gli internati negli stabilimenti destinati all'esecuzione della misura di sicurezza ed i ricoverati nei manicomi giudiziari. Tali ipotesi sono manifestamente estranee a quella cui si riferisce il giudizio principale, concernente il rimborso delle spese di mantenimento in carcere di un condannato a pena detentiva. La questione di legittimità costituzionale del predetto articolo appare, quindi, manifestamente irrilevante ai fini del giudizio principale, né il giudice a quo ha motivato sul punto. La questione stessa pertanto va dichiarata inammissibile. Corte costituzionale, sentenza del 10/07/1968, n. 91.
Nel carcere di Ferrara gli agenti lamentano il bisogno di nuove regole
È del 2 ottobre 2017 la notizia che il sindacato degli agenti di Polizia penitenziaria Sappe ha denunciato il verificarsi di disagi nel carcere di Ferrara. Il fatto nasce da episodi di violenza che sono sfociati in disordini e aggressioni a tre agenti di Polizia penitenziaria e che hanno portato a chiedere un nuovo sistema di regole nei sistemi di vigilanza all’interno degli stabilimenti carcerari.
Il carcere di Pianosa è definito un penitenziario modello
Nello stabilimento carcerario dell’Isola di Pianosa i detenuti vivono in regime di carcere aperto. Alcuni di loro lavorano in una cooperativa sociale che fornisce prodotti bio per gli ospiti degli hotel, tutti rispettano le regole di autogestione controllata che permette loro di usufruire di internet e spazi riservati.
Omicidio tra detenuti nel carcere di San Gimignano
Un detenuto romeno nel mese di settembre 2017 ha ucciso il suo compagno di cella, connazionale, colpendolo ripetutamente con uno sgabello di legno. La vittima era un ergastolano nato nel 1961 e l’omicidio è avvenuto a seguito di un violento litigio nato tra i due che si trovavano soli in cella nel carcere di alta sicurezza di San Gimignano.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo condanna le carceri italiane
Secondo la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, le carceri di Busto Arsizio e di Piacenza sono sovraffollate e difettano di alcuni requisiti igienici che rendono degradante la condizione dei detenuti. Lo Stato ha a disposizione un certo margine di tempo per adeguarsi.
Torna il carcere – XIII Rapporto Nazionale dell’Associazione Antigone sulle condizioni di detenzione in Italia e in Piemonte”
Si è tenuto a Torino il 31 luglio 2017 il convegno sulle condizioni di detenzione nelle carceri italiane. Il convegno, promosso dall’Associazione Antigone e dal Consiglio Regionale del Piemonte, ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Bruno Mellano (garante delle Persone Sottoposte a Misure Restrittive della Libertà Personale della Regione Piemonte), Michele Miravalle (coordinatore nazionale dell'Osservatorio Nazionale sulle Condizioni di Detenzione di Antigone).
Condizione delle carceri, la situazione in Campania
Con questo titolo si è aperto il 31 marzo 2017 il convegno a Sant'Angelo dei Lombardi sulle condizioni delle carceri campane, organizzato dal Movimento Radicali Italiani unitamente all'Associazione Giovani Giuristi Vesuviani ed al Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Nola. Il convegno è stato preceduto da una breve visita all’istituto penitenziario di Nola.
Diritti-sicurezza-rieducazione. Quale lo stato di salute delle carceri italiane?
Il 18 marzo a Palermo si è tenuto il convegno dedicato all’approfondimento delle condizioni di salute fisiche e psicologiche dei carcerati e sulle possibilità di rieducazione. Nel convegno sono stati dibattute le tematiche relative al sovraffollamento e all’efficacia delle misure riparative.
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