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Resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale per il cantante di strada più famoso d’Italia

Resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale per il cantante di strada più famoso dItaliaCon decreto del novembre 2016 il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bologna ha archiviato le accuse di resistenza e minaccia a pubblico ufficiale elevate contro il musicista bolognese Giuseppe Fuggi meglio noto come “Beppe Maniglia”.

I fatti contestati risalgono all’aprile 2016 quando i vigili urbani del Comune di Bologna intervennero ad interrompere l’esibizione del musicista in piazza Nettuno a causa del volume eccessivamente alto della musica.

L’archiviazione è stata disposta sulla base del fatto che la condotta del musicista non è stata di ostacolo allo svolgimento dei compiti dei pubblici ufficiali.

Il musicista si è esibito per quasi quarant’anni in Piazza Maggiore

Beppe Maniglia è lo pseudonimo di un artista di strada ultrasettantenne, celebre nella città di Bologna, che per decenni si è esibito in Piazza Nettuno.

Giuseppe Fuggi, questo il suo vero nome, è figlio d’arte. Suo padre era un musicista bolognese e sua madre una pianista ungherese. Respira musica fin dall’infanzia e tra tutti gli strumenti sceglie la chitarra elettrica, che mostra di padroneggiare con maestria.

Negli anni Sessanta si afferma come chitarrista rock con la band bolognese dei Les Copains

Negli anni Sessanta, ai primi tempi delle sue esibizioni con il gruppo dei Les Copains, era tra i pochi a saper distorcere la musica per mezzo della piccola maniglia assemblata alla chitarra e questo gli valse il soprannome con il quale è ancora oggi conosciuto.

Beppe Maniglia arrivava in Piazza Nettuno ogni sabato pomeriggio, a volte anche durante la settimana, a bordo della sua Harley Davidson.

La sua Harley Davidson trasformata in impianto stereo su due ruote, completo di casse acustiche e amplificatori

Non una moto come le altre, perché era stata opportunamente modificata e trasformata in impianto acustico viaggiante. Due grandi amplificatori e casse acustiche installati sulla moto venivano collegati alla chitarra elettrica e nel giro di qualche minuto il centro di Bologna era inondato di musica rock.

I passanti che si lasciavano conquistare dalle esibizioni del celebre rocker di strada potevano anche acquistare musicassette prima e cd poi, editi dalla sua personale etichetta discografica chiamata Maniglia Muscolosa Music.

Nel suo repertorio non mancano richiami alle melodie degli Indiani d’America ma la sua capacità di spaziare attraverso diversi generi musicali gli ha permesso di accedere alla ribalta televisiva.

Diverse apparizioni televisive e numerose citazioni da parte di scrittori per il rocker di strada che ha anche suonato insieme a Bob Geldof

Beppe Maniglia si è esibito nei programmi di Raffaella Carrà e nelle trasmissioni Italia’s Got Talent e Attenti a quei due. Una fama che ha sorpassato non solo i confini bolognesi ma addirittura quelli nazionali: nel 1986 infatti, Bob Geldof lo invita a Londra per suonare nel concerto di beneficenza Sport Aid.

Beppe Maniglia è un personaggio eccentrico e come tale ha ispirato riferimenti culturali.

Si trovano citazioni a lui dedicate in diversi libri di autori come Alessandro Baricco, Isabella Santacroce o Pier Vittorio Tondelli, canzoni, camei televisivi nei quali interpreta se stesso come quello nella serie TV L’ispettore Coliandro.

Circola perfino una leggenda metropolitana secondo cui Bruce Springsteen avrebbe acquistato una sua musicassetta dopo essersi fermato ad ascoltare la sua performance in strada senza essere riconosciuto.

I vigili urbani però sono costretti ad applicare il regolamento comunale e da qui nascono i problemi

Tuttavia, proprio quello che ha determinato la sua fama lo ha portato a finire sotto i riflettori per un diverbio con i vigili urbani di Bologna.

Un pomeriggio come tanti altri, da decenni a questa parte, Beppe Maniglia arriva in Piazza Nettuno con la sua personalissima moto e inizia a suonare brani rock.

Il volume della musica sparata dagli amplificatori a quanto pare oltrepassa i limiti dettati dal regolamento comunale. Da qui nasce una lunga serie di multe per violazione del regolamento comunale e Beppe Maniglia continua a esibirsi nel centro di Bologna, provocando l’amministrazione comunale che impone limiti alle manifestazioni musicali in centro.

I vigili urbani intervengono puntualmente, e questa volta sequestrano la moto davanti agli spettatori attoniti.

Il regolamento comunale considera le performance di Beppe Maniglia come spettacolo viaggiante e non come semplice musica di strada

Il Comune di Bologna, infatti, autorizza gli spettacoli viaggianti e dunque la possibilità di usare la moto come un impianto di amplificazione solo se viene dimostrato attraverso una perizia tecnica che la musica non danneggia gli altri cittadini e rispetta le prescrizioni di legge.

Scendono in campo a sua difesa anche personaggi del mondo musicale nazionale, che rimproverano all’amministrazione comunale un comportamento persecutorio nei confronti del noto rocker.

Beppe Maniglia abbandona la musica di strada e ci riprova candidandosi come sindaco di Bologna

Una grande manifestazione di solidarietà che ha convinto il rocker a candidarsi come Sindaco alle prossime elezioni del capoluogo emiliano con la lista “Maniglia muscolosa” promettendo di montare amplificatori ancora più potenti.

Tuttavia, ha accantonato per sempre le sue esibizioni in piazza, come ha fatto sapere ai fan attraverso la sua pagina Facebook.

La denuncia per resistenza a pubblico ufficiale non è stata accolta

A seguito della denuncia per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, la Procura di Bologna ha aperto un fascicolo di indagine. A seguito delle indagini il Giudice per le indagini preliminari ha disposto l’archiviazione delle accuse.

Le parti offese non si costituiscono parti civili

L’amministrazione comunale contesta al musicista bolognese la mancanza di idoneo permesso per esibirsi in strada e il mancato rispetto delle norme fissate dal regolamento comunale, che impone massimo un’ora di esibizione e un limite alla potenza degli amplificatori. Tuttavia, né Comune né vigilesse si sono costituiti parte civile. La difesa dell’imputato ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste.

Il GIP del Tribunale di Bologna dispone l’archiviazione delle accuse

Giuseppe Fuggi, vero nome di Beppe Maniglia, è stato denunciato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, ma il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bologna ha disposto l’archiviazione di entrambi i fatti.

Il giudice ha esaminato i fatti che hanno dato vita alla vicenda giudiziaria, ricostruendo la loro dinamica. In data 24 aprile 2016 la polizia municipale è intervenuta in Piazza Nettuno per la rimozione e il sequestro della motocicletta Harley Davidson con la quale il musicista si stava esibendo.

La motocicletta è stata elaborata per supportare e far funzionare un impianto stereo composto da casse acustiche e amplificatori, dai quali esce musica a volume eccessivamente alto.

Oltre a tale circostanza, i vigili urbani hanno operato il sequestro a causa delle numerose multe non pagate per le ripetute violazioni al regolamento comunale, che impone apposite autorizzazioni per potersi esibire in strada come spettacolo viaggiante.

Il musicista ha inveito contro le due vigilesse accorse per interrompere l’esibizione in piazza

Tale sanzione ha provocato in Giuseppe Fuggi una reazione verbale, consistita nell’aver lanciato all’indirizzo delle due vigilesse una serie di offese e nell’aver impugnato un martello nel tentativo di far desistere le due agenti dalla rimozione della moto, tanto da dover chiamare i carabinieri per riportare ordine.

Tutto questo è avvenuto davanti a decine di persone, quelle che si erano radunate per assistere alla sua esibizione e quelle che erano accorse richiamate dalla confusione. Alle accuse di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, nella denuncia erano stati aggiunti fatti che potevano condurre anche alla contestazione dei reati di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone.

La condotta non è stata di apprezzabile ostacolo al compito dei vigili urbani e dunque nessuna resistenza a pubblico ufficiale

Tuttavia, il GIP ha disposto l’archiviazione da tutte le accuse in primo luogo quanto alla resistenza a pubblico ufficiale perché l’atteggiamento di Giuseppe Fuggi non era stato di “apprezzabile ostacolo” al lavoro dei vigili urbani mentre l’accusa di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone è stata archiviata con la motivazione di manifesta infondatezza, poiché l’esibizione è avvenuta nel tardo pomeriggio e alla presenza di un centinaio di spettatori, oltretutto in un luogo solitamente teatro di spettacoli di musicisti e artisti di strada come la bolognese Piazza Maggiore.

La modifica del regolamento comunale ha imposto divieti e autorizzazioni

Il musicista Giuseppe Fuggi, alias Beppe Maniglia, ha potuto esibirsi indisturbato per quasi quaranta anni in Piazza Maggiore, o Piazza del Nettuno, a Bologna.

Quando si è insediata l’ultima amministrazione comunale è stato modificato il regolamento comunale, per porre un freno alle continue e indiscriminate esibizioni di artisti improvvisati che affollano le vie e i portici del centro.

È stata specificata la differenza tra musica di strada e spettacolo viaggiante

L’assessore al commercio ha dunque varato una modifica che vieta l’utilizzo in strada di strumenti a percussione e amplificatori e impone una durata massima delle esibizioni nello stesso punto di un’ora, con divieto assoluto di suonare davanti alle chiese e ad altri luoghi pubblici che richiedono silenzio come le biblioteche.

Chi si esibisce nello stesso punto per più di un’ora utilizzando un impianto di amplificazione, stabilisce il regolamento, non può considerarsi artista di strada bensì un esecutore di un pubblico spettacolo e come tale necessita di apposite autorizzazioni.

Un altro caso analogo per il musicista bolognese

Per un caso analogo, avvenuto qualche anno prima, Giuseppe Fuggi è stato assolto dai reati di oltraggio a pubblico ufficiale e minaccia. Anche in questo caso aveva inveito contro i vigili urbani intervenuti per interrompere la sua esibizione in strada, a causa del volume troppo alto

Tags: Dir. Penale