Nell'udienza preliminare, prima dell'inizio della discussione, il giudice chiede all'imputato se consente alla definizione del processo in quella stessa fase, salvo che il consenso sia stato validamente prestato in precedenza. Se il consenso è prestato, il giudice, al termine della discussione, pronuncia sentenza di non luogo a procedere nei casi previsti dall'articolo 425 del codice di procedura penale o per concessione del perdono giudiziale o per irrilevanza del fatto. (1) (2) 2. Il giudice, se vi è richiesta del pubblico ministero, pronuncia sentenza di condanna quando ritiene applicabile una pena pecuniaria o una sanzione sostitutiva. In tale caso la pena può essere diminuita fino alla metà rispetto al minimo edittale. 3. Contro la sentenza prevista dal comma 2 l'imputato e il difensore munito di procura speciale possono proporre opposizione, con atto depositato nella cancelleria del giudice che ha emesso la sentenza, entro cinque giorni dalla pronuncia o, quando l'imputato non è comparso, dalla notificazione dell'estratto. La sentenza è irrevocabile quando è inutilmente decorso il termine per proporre opposizione o quello per impugnare l'ordinanza che la dichiara inammissibile. (3) 3-bis. L'esecuzione della sentenza di condanna pronunciata a carico di più minorenni imputati dello stesso reato rimane sospesa nei confronti di coloro che non hanno proposto opposizione fino a quando il giudizio conseguente all'opposizione non sia definito con pronuncia irrevocabile. (4) 4. In caso di urgente necessità, il giudice, con separato decreto, può adottare provvedimenti civili temporanei a protezione del minorenne. Tali provvedimenti sono immediatamente esecutivi e cessano di avere effetto entro trenta giorni dalla loro emissione. (1) Comma modificato dall'art. 46, comma 1, lett. a), D.Lgs. 14 gennaio 1991, n. 12; sostituito dall'art. 2, L. 5 febbraio 1992, n. 123 e, successivamente, dall'art. 22, comma 1, L. 1° marzo 2001, n. 63. (2) La Corte costituzionale con sentenza 9-16 maggio 2002, n. 195 (Gazz. Uff. 22 maggio 2002, n. 20 - Prima serie speciale), ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del presente comma, nella parte in cui, in mancanza del consenso dell'imputato, preclude al giudice di pronunciare sentenza di non luogo a procedere che non presuppone un accertamento di responsabilità. (3) Comma sostituito dall'art. 46, comma 1, lett. b), D.Lgs. 14 gennaio 1991, n. 12. Successivamente, la Corte costituzionale, con sentenza 25 febbraio-11 marzo 1993, n. 77 (Gazz. Uff. 17 marzo 1993, n. 12 - Serie speciale), ha dichiarato l'illegittimità del presente comma, nella parte in cui non prevede che possa essere proposta opposizione avverso le sentenze di non luogo a procedere con le quali è stata comunque presupposta la responsabilità dell'imputato. (4) Comma inserito dall'art. 46, comma 1, lett. c), D.Lgs. 14 gennaio 1991, n. 12, a decorrere dal 15 febbraio 1991, ai sensi di quanto disposto dall'art. 56, comma 1, del medesimo D.Lgs. 12/1991.